L’ossigeno e l’idrogeno, mischiati, presentano una naturale tendenza a unirsi per formare acqua. Quando l’idrogeno si combina con l’ossigeno dell’aria, esso “brucia”, cioè si ossida, con la velocità esplosiva di 2820 m/s. In pratica il processo corrisponde a un’esplosione, che avviene come reazione a catena, la quale lascia come residuo l’acqua.

Ossidrogeno si chiama la miscela di gas di idrogeno e ossigeno, nelle stesse proporzioni in cui sono contenuti nell’acqua, cioè 2:1. Quando l’ossidrogeno brucia, i due gas si ricombinano senza provocare scoppi. 

Yull Brown aveva escogitato una nuova tecnologia per produrre una mistura di idrogeno e ossigeno che non fosse esplosiva, ma che rivelò avere delle qualità senza dubbio anomale e sbalorditive.

Nel gennaio del 1977 il quotidiano australiano «Sunday Telegraph» riportava la seguente notizia: «Un inventore di Sidney ha rifiutato di vendere a una gigantesca società petrolifera americana il suo metodo per trasformare l’acqua di rubinetto in combustibile. Questa è stata solo una delle più di una dozzina di offerte che ha ricevuto Yull Brown di Auburn.

L’invenzione del signor Brown permette di ricavare ossigeno e idrogeno dalla normale acqua di rubinetto e di utilizzarli in maniera sicura per quasi tutti gli impieghi combustibili. Egli ritiene vicino il giorno in cui le automobili, i fornelli, i riscaldamenti e la maggior parte dei processi industriali funzioneranno ad acqua o con il gas ricavato da questa».

Nella storia del controllo capitalista del mercato è spesso avvenuto che i brevetti di geniali invenzioni siano semplicemente stati acquistati da qualche enorme azienda, che li ha messi nel cassetto, o in cassaforte, solo per toglierli di mezzo, privando con ciò gli uomini dei vantaggi che la loro diffusione avrebbe portato.

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Yull Brown dichiarò al giornale australiano: «Io non so se gli americani lo vogliono comperare per utilizzarlo o per toglierlo così dal mercato per proteggere i loro interessi petroliferi. … Io credo che finché ci sarà ancora una sola goccia di petrolio al mondo, loro cercheranno di impedire fonti energetiche alternative.

Per questo io rifiuterò le loro offerte…». Le imprese che hanno investito miliardi di dollari in impianti di produzione di petrolio e gas naturale non hanno sicuramente alcun interesse per un’invenzione in grado di spazzarle via, rendendo inutili e obsoleti tutti i loro investimenti.

L’unico interesse che esse possono avere per un simile tecnologia è quello di farla sparire il più presto possibile e definitivamente. Brown disse nell’intervista: «Io non venderò alcunché ad alcuna grande impresa, perché sono tutte uguali, e badano solo ai propri interessi. …

Prima di me altri hanno avuto idee simili e poi le hanno vendute, e da allora non si è saputo più nulla di queste invenzioni». E bisogna aggiungere: …e nemmeno degli inventori.