Avv.Gino Marra-Il colmo dell’Idiozia è dire che ” Ricostruiremo tutto ” per darlo in pasto al prossimo Uragano ? ecco invece quel che, secondo me bisogna fare non appena, tra pochissimo la Catastrofe Climatica ci spingerà ad uscire dalla struttura emotiva animale che ci connota dalla notte dei tempi

Avv.Gino Marra -Uragano   9 Dicembre Forconi

IL COLMO DELL’IDIOZIA È DIRE CHE «RICOSTRUIREMO TUTTO..» (PER DARLO IN PASTO AL PROSSIMO URAGANO?). ECCO INVECE QUEL CHE, SECONDO ME, BISOGNA FARE NON APPENA, TRA POCHISSIMO, LA CATASTROFE CLIMATICA CI SPINGERÀ AD USCIRE DALLA STRUTTURA EMOTIVA ANIMALE CHE CI CONNOTA DALLA NOTTE DEI TEMPI.. (Avv. Gino Marra)

Tra alcuni giorni pubblicherò un dettagliato articolo in tema, ma anticipo che il motivo per il quale nemmeno la catastrofe climatica riesce a piegarci al cambiamento è che la nostra struttura emotiva è ancora la stessa di quando eravamo allo stadio animale.

Cambia infatti via via solo il patto sociale, cioè la cultura, cioè il modo che – attraverso l’eterno scontro nel rapporto di forza sociale – stabiliamo di dover avere in comune nel vedere la realtà, e quindi le ‘finzioni’ (galateo, morale, diritto) secondo le quali la cultura va interpretata.

Qui invece mi limito ad evidenziare la tragica comicità dell’‘orgoglio americano’ di dire che i texani sono invincibili, sicché, per la ricostruzione, non c’è da preoccuparsi..

E per il ‘dopo Irma’, invece, c’è o no da preoccuparsi per la ricostruzione della Florida?

Che senso ha, insomma, pensare di ricostruire sapendo che ormai gli uragani e le distruzioni che arrecheranno saranno continui?

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E, a proposito di prossimi uragani, cosa distruggeranno Katia e Jose, o comunque tutti quelli che inevitabilmente si formeranno e che, sempre inevitabilmente, l’altissima temperatura dell’oceano renderà ovviamente di nuovo mostruosi?

O non c’è da preoccuparsi perché prima ci ammazzerà il caldo?

Voglio scherzare su cose tremende?

No voglio dire che è inutile pensare alle ricostruzioni se prima non si pensa a come fermare la catastrofe..

È impossibile? No, è possibilissimo. Come si fa?

Semplice: bisogna spegnere il mondo e riaccendere i vari settori solo dopo che li si sarà resi non inquinanti, perché il grosso dell’inquinamento è quello che mandiamo per aria giorno per giorno, sicché, già dopo un paio di settimane, avremmo un vantaggio che ci consentirebbe di recuperare tempo per attendere che, via via, nei mesi, negli anni, cada al suolo il resto.

Troppo difficile? No, non è difficile, è impossibile, se prima non cambia la cultura, perché, a questo stadio culturale (stadio dell’abiezione), non si può far nulla.

Ma ora la cultura cambierà in un lampo e, se la prossima sarà quella che ho codificato 32 anni or sono in La storia di Giovanni e Margherita, e che parte dal superamento, attraverso l’introspezione, dell’animalità del nostro stadio emotivo, spiegherò come fare, e sarà facilissimo, perché le cose difficili sono facili per chi le sa fare.

Mi mi illudo? Va bene, allora temo che dobbiamo prepararci a morire, noi, i nostri figli, i nostri nipoti, perché ci resta ben poco tempo, ed altre proposte culturali degne di questo nome, per quanto mi sia guardato intorno, non mi sembra di averne viste.

Se però qualcuno vuole ascoltare – non ora perché sarebbe inutile, ma, non appena, tra pochi giorni, Irma, Katia, Jose ecc avranno reso la mente collettiva più duttile – comincerò a parlare con i volenterosi di quel che, secondo me, occorre fare.

7.9.2017, Alfonso Luigi Marra

 

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