Mario Haussmann

Il ricercatore, economista e filosofo professor Wolfgang Berger ha scritto: «Cinquant’anni fa i redditi da lavoro ammontavano al 96% e quelli da capitale al 4% del PIL; oggi i redditi da lavoro sono scesi al 60% e quelli da capitale sono saliti al 40%. Un operaio di Henry Ford poteva comprarsi con tre stipendi mensili un’automobile; questo oggi è impossibile.

In relazione la situazione dei lavoratori dipendenti è peggiorata in continuazione. Noi paghiamo, direttamente o indirettamente, la metà del nostro reddito per gli interessi; i costi da interesse per capitale esterno sono calcolati nei prezzi di tutte le cose che comperiamo, e il costo degli interessi sui debiti dei nostri Stati e comuni è divenuto in molti casi la maggior voce di spesa del loro bilancio.

Questo significa: se personalmente guadagnate meno del 50% del vostro reddito da interessi, allora appartenete alla schiera dei perdenti in questo sistema; dalla parte dei vincitori potete essere solamente se il vostro reddito finanziario supera il vostro reddito da lavoro».

Con l’enorme esborso di soldi dei contribuenti per pagare interessi sul debito pubblico, avviene una gigantesca redistribuzione delle finanze nazionali.

Da questo meccanismo nasce il profondo divario tra gli interessi del popolo e il manipolo di super-ricchi che controlla l’economia nazionale.

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Questo dislivello è sistemico ed è dovuto all’interesse usurario, e a quanto sembra a prima vista pare incolmabile.

Thomas Alva Edison ha constatato che «Gente che non ha mosso un dito per la realizzazione di un progetto, né ha fornito un’unica libbra del materiale, raccoglierà più denaro dagli Stati Uniti di tutta la gente che ha fornito i materiali e ha fatto il lavoro. Questo è l’aspetto terribile degli interessi… L’interesse è l’invenzione del diavolo».

Quando si tratta di spiegare come funzioni la nostra moneta, la maggioranza delle persone non sa cosa dire o dà spiegazioni assurde e campate in aria.

Molti non capiscono in quale modo inflazione e deflazione nuocciano sempre e solo a determinati strati della popolazione.
Il nostro ordine monetario sta facendo rotta verso il collasso, e dall’introduzione della moneta unica ha accelerato la sua velocità.

L’euro è stato introdotto mediante un silente colpo di Stato. Di diritto la sovranità monetaria appartiene al popolo e non al governo, che non aveva alcuna legittimazione per cederla.

E inoltre, la cessione è avvenuta indubbiamente contro l’esplicita volontà della stragrande maggioranza dei cittadini.
Dal fatto che il popolo sia stato espropriato illecitamente della sua suprema sovranità, si deduce che oramai l’Italia non è più uno Stato indipendente, nel senso tradizionale del termine, ma è stato integrato illecitamente in un sistema di sfruttamento europeo in aperta violazione delle fondamentali norme costituzionali.

Dopo oltre un decennio dall’introduzione dell’euro è ormai chiaro a tutti che la BCE non intende affatto creare ordine nelle faccende monetarie, ma è unicamente uno strumento dei suoi padroni per spremere all’osso i popoli europei. E tutta la propaganda di regime non riesce nemmeno più a velare questo fatto eclatante davanti all’opinione pubblica.